viaggio nel delta
Il Delta del Po è proprio come il cinema. È reale solo se vuoi che lo sia. Il Delta del Po sembra vero, ma è un’illusione di luce.
Torno spesso sul delta del Po, è sempre stata una terra per me piena di fascino. Il paesaggio qui, sembra immutato da millenni invece è un “prodotto” della manipolazione recente dell’uomo che da sempre gestisce e modifica il paesaggio.
Il Polesine ha il fascino della luce ed è per questo che fotografi e registi hanno espresso tra le migliori pellicole dell’Italia del dopo guerra.
Da Michelangelo Antonioni a Luighi Ghirri, delle poesie di Gianni Celati a Cesare Pavese.
Il primo fu Luchino Visconti, che ci girò Ossessione già nel 1943, praticamente con la guerra in casa.
Poi tutti gli altri, davvero tutti, Rossellini, Antonioni, Lattuada, Soldati, Bertolucci, i Taviani (e almeno come sceneggiatori Moravia, Bassani, Pasolini, Flaiano, Zavattini), poi Olmi, Avati, Mazzacurati, Comencini, Soldini…